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INSULARITÀ E POLITICHE TERRITORIALI. LA REGIONE SARDEGNA SI POSIZIONA IN VISTA DELLA REVISIONE DELLE POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA


Nel corso dei lavori svoltisi a Gozo dal 2 al 4 ottobre, l'Assemblea generale della CRPM ha approvato due importanti dichiarazioni: la Posizione politica sul futuro bilancio dell'UE, e la Dichiarazione finale a sostegno della politica di coesione territoriale, sociale ed economica dell’Unione europea.

La prima – elaborata in stretta collaborazione con i membri del gruppo tecnico e approvata dai rappresentanti politici della CRPM – esprime le principali considerazioni sui principi guida e sulla futura architettura del bilancio dell'UE dal punto di vista regionale.
Il testo è stato adottato a seguito dell’azione emendativa svolta dall’Ufficio di Bruxelles della RAS, in virtù della quale, da un lato, si sono richiamati gli svantaggi strutturali e permanenti esistenti nelle regioni insulari di cui le politiche della UE devono tener conto. Dall’altro, si è chiesta – per le regioni insulari - l’integrazione degli obiettivi di coesione negli inquadramenti giuridici che disciplinano le altre politiche settoriali, con un focus precipuo sugli aiuti di Stato, sulla falsariga di quanto avviene per altre categorie territoriali previste dall’ordinamento UE.

Per quanto attiene alla Dichiarazione finale, essa include istanze a sostegno di una maggiore tutela dei principi di sussidiarietà e partenariato nella formulazione e attuazione delle politiche dell’Unione europea.
Anche in questo ambito, la Regione Autonoma della Sardegna ha promosso uno specifico emendamento in materia di materie prime critiche, affinché la mappatura sistematica delle fonti e la semplificazione dei processi di autorizzazione avvengano nel rispetto del principio di sussidiarietà, nel rispetto delle prerogative regionali.
La dichiarazione costituirà una base di confronto con i legislatori europei nell’ottica della revisione del prossimo bilancio della UE e della definizione dei futuri assetti della politica di coesione.

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